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"Vibrations" is the title of a series of works originating from photographs I took during my travels in India (2020-2024). They are reflections of human figures on reflective surfaces. Science says: matter is not solid, compact, secure. At the infinitely small scale, it is made of particles in disorderly motion, occasionally meeting and colliding, giving rise to what we see and are. We are not special beings, but rather made of the same matter that makes up the entire universe. We are something in constant dissolution: shadows that materialize and then dissolve. The images are then printed in various dimensions on different materials. In my art, the original is replicated in copies that I consider exactly like the matrix from which they originate. I mix techniques: digital photo, printing on various materials, and painting intended in the traditional sense of the use of color and brushes. If the printing process is mediated by a machine, painting with colors and brushes concerns the direct action of the body, the artist's body. My interest always lies in the real-virtual dichotomy; body and image; therefore, natural and artificial. A separation not so clear, but made dichotomy by technologies that increasingly accentuate a fracture between the parts. "Vibrazioni" è il titolo di una serie di opere che hanno origine da fotografie che ho scattato in India durante i miei viaggi (2020-2024). Sono riflessi di figure umane su superfici specchianti. Dice la scienza: la materia non è solida, compatta, sicura. Nell’infinitamente piccolo è fatta di particelle in movimento disordinato, ogni tanto si incontrano scontrano, dando vita a quanto vediamo e siamo. Non siamo esseri speciali, bensì siamo fatti della stessa materia di cui è fatto tutto l’universo. Siamo qualcosa in continua dissolvenza: ombre che si materializzano poi si dissolvono. Le immagini sono poi stampate in diverse dimensioni su vari materiali. Nella mia arte l’originale viene replicato in copie che considero esattamente come la matrice da cui hanno origine. Mescolo le tecniche: foto digitale, stampa su vari materiali e pittura intesa nel senso tradizionale dell’utilizzo di colore e pennelli. Se il processo di stampa è mediato da una macchina, la pittura con colori e pennelli interessa l’azione diretta del corpo, il corpo dell’artista. Il mio interesse sempre è nella dicotomia reale e virtuale; corpo e immagine; quindi naturale e artificiale. Una separazione non così netta, ma resa dicotomia dalle tecnologie che sempre più accentuano una frattura tra le parti.

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